Come non finire nello spam: i 10 punti da rispettare

Perché le tue email finiscono nello spam e come evitarlo? É l'annoso problema di chi fa email marketing. Ecco 10 consigli per non finire nello spam.
Come non finire nello spam
11 Dicembre 2024
Ma cavolo, le mie email sono finite nello spam. Cosa devo fare?

Quante volte ti è capitato di trovarti così, davanti ad una campagna di email marketing che non ha funzionato. Molte volte ci succede di avere un tasso di apertura basso non capirne il motivo: potrebbe essere che siano finite direttamente nella cartella spam dei nostri destinatari. O ancora: facciamo dei test interni in azienda e a tutti i colleghi l'email finisce in spam.
E da lì partono una serie di insulti verso chi si occupa dell'email marketing - oppure verso l'email marketing software. Un classico 😅

Ma se ti dicessimo che ci sono delle strategie, delle vere e proprie best practice per non finire nello spam? Tira pure un sospiro di sollievo e mettiti in comodità, che ora ti diamo la soluzione 😊

Se preferisci la versione video eccola:

Come non finire nello spam: i 10 punti da rispettare

Perché le tue email finiscono nello spam e come evitarlo? Ecco 10 consigli per non finire nello spam.


Perché le email finiscono nello spam

Affrontiamo il problema alla radice e proviamo a capire perché un'email finisce in spam. Ci sono fondamentalmente due motivi:

  1. L'email che hai inviato non interessa al tuo destinatario. Questo potrebbe accadere se magari hai acquistato un database di email: chi la riceve non ha idea di chi sia la tua azienda ed infastidito ti segnala come spammer. Oppure non stai inviando le email che l'utente si aspettava, non stai rispettando la "promessa" fatta quando ti ha lasciato l'indirizzo.
    Quando gli utenti iniziano a segnalare le tue email come spam, scatta una penalizzazione che riguarda gran parte delle email che invii.

Per questo è importantissimo che gli utenti non clicchino sul tasto "segnala come spam", ma semplicemente si disiscrivano dalle tue newsletter, usando il link di disisicrizione nel footer email.

  1. Oggi i filtri antispam hanno dei meccanismi esperti. Può quindi succedere che il client di posta elettronica (il programma che utilizzi per leggere e inviare le email, come Gmail, Libero, Yahoo!, Outlook) riscontri nelle tue email dei segnali sospetti, facendo finire le email direttamente nella cartella della posta indesiderata.

Ecco che in questo articolo vedremo come risolvere il problema dello spam e quali passi seguire per evitare che le tue email finiscano nella casella di posta indesiderata, minando la deliverability del tuo email marketing.

La deliverability è capacità dell'email di arrivare alla casella di posta in arrivo del destinatario (e quindi di venir recapitata), senza essere bloccata dai filtri impostati dai provider, da sistemi antispam o dagli utenti.


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1. Evita i database acquistati

Lo abbiamo detto prima: chi riceve le tue email deve volerle ricevere. Anche se hai acquistato "legalmente" un database di email, presta molta attenzione nell'utilizzarlo.
Le liste acquistate sono delle bombe ad orologeria 💣, pronte a minare gravemente la reputazione del tuo mittente email. Se vieni etichettato come spammer in più client di posta elettronica, sarà davvero difficile "risorgere" da questa situazione.

Altra cosa da evitare assolutamente è quella di inserire nelle tue liste contatti indirizzi a mano, che trovi in biglietti da visita raccolti durante un evento, oppure dai social media. Non hai raccolto il loro consenso, pertanto quello che stai facendo è SPAM 🔴

Il primo consiglio, quindi, è raccogliere i contatti in modo consensuale, usando strategie di lead generation e richiedendo il consenso in maniera conforme al GDPR. La tua mailing list crescerà più lentamente, ma sarà sano ed efficace 💪


2. Tieni pulito il database

Tieni d'occhio i tassi di apertura delle email e le attività degli iscritti. Se noti che un destinatario non riceve o non apre mai le tue email per un determinato periodo di tempo (per esempio non apre 5 email di fila), prova a controllare se riceve correttamente le email, ed eventualmente rimuovilo dal database.

Il motivo? Se hai un database numeroso, ma i tassi di apertura delle email sono bassissimi:

  • incide negativamente sulla reputazione del tuo indirizzo email;
  • se molti utenti non aprono le tue email, il provider (Gmail, Yahoo!, Libero etc.) potrebbe classificarle come SPAM.

In particolare, se hai un grande database (es. 50.000 email) non inviare subito tutte le email in blocco, perché se molti utenti non le apriranno, questo mina la tua reputazione. Piuttosto inizia con piccoli invii ed incrementa man mano il numero di destinatari. Se il tasso di apertura si mantiene più o meno invariato, hai fatto bingo 😉


3. Scegli un buon Email Service Provider

Quando ci riferiamo ad un Email Service Provicer (ESP) nel marketing, parliamo di un "fornitore" di servizi di posta elettronica per invio a liste di contatti, come Smshosting.

Un buon ESP si riserva di monitorare diverse attività dei propri utenti, per esempio:

  • verifica IP dei nuovi clienti, con obiettivo di selezionare all'ingresso potenziali spammer ed eventualmente bloccarli;
  • controllo del numero di reclami e tassi di reclami;
  • divieto di utilizzo di indirizzi email senza consenso degli utenti finali;
  • divieto di inviare email ad un utente che richiede di essere rimosso dalla lista.

Questo consente di mantenere una buona reputazione della piattaforma di invio email, con conseguente effetto positivo nella gestione dello spam da parte degli utenti. Il motivo? Quei software di email marketing che inviano solo email con consenso e bandiscono gli spammer dalle loro piattaforme, hanno maggiore credibilità presso i provider di posta elettronica (come Gmail, Yahoo!, Libero ect.)

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4. Rispetta le leggi anti SPAM

Esistono delle leggi che regolano lo spam e le comunicazioni di digital marketing. Nello specifico il CAN-SPAM Act contiene le regole da rispettare per non essere SPAM a livello "legale" (ed incorrere quindi in severe sanzioni). Il CAN-SPAM Act definisce le email di spam come qualsiasi email che:

  • Invii senza l'autorizzazione del destinatario

  • Invii senza includere l'indirizzo fisico della tua attività (di solito si trova in fondo all'email - pre compilato in piattaforme come Smshosting)

  • Abbia un oggetto ingannevole (di questo ne parliamo dopo)

  • Non contenga la possibilità per gli utenti di disiscriversi - anche questo punto, lo trovi in automatico nel footer delle email che crei con Smshosting.
    Devi sempre dare all'utente la possibilità di disiscriversi, facendo in modo che il link sia visibile (non scritta su verde scuro su sfondo verde scurissimo😅). Anche perché più le liste sono pulite e contengono destinatari interessati, più il tuo email marketing sarà in salute (e gli utenti non ti segnaleranno come SPAM).


5. Attenzione al mittente

Anche la scelta del mittente incide sulla possibilità di finire nella casella di posta indesiderata. Nello specifico ecco alcune linee guida che ti consigliamo di seguire:

  • non usare indirizzi email email generici come Gmail, Libero, Yahoo!, ma indirizzi come assistenza@nomedominio.it

  • evita modifiche frequenti dell'indirizzo email del mittente

  • evita di usare email come 1338sdsd8@nomedominio.it o noreply@nomedominio.it

  • il nome del mittente deve essere reale e rappresentativo dell'azienda. Puoi utilizzare il nome del tuo brand, come Mustela:

Oppure puoi decidere di usare il nome di un dipendente (che deve essere sempre lo stesso) e il nome dell'azienda, come per esempio "Ilaria di Fitvia". Questa strategia viene utilizzata soprattutto dalle grandi aziende:

  • autentica sempre il mittente: migliora la consegna delle tue email dimostrando di essere il proprietario del dominio da cui stai inviando. Per fare questo è necessario inserire alcuni record DNS nel pannello di configurazione del proprio dominio presso l'hosting provider dal quale è stato acquistato (Aruba, Register, GoDaddy, etc.). Nel caso di Smshosting, trovi i record proprio nella sezione di configurazione del mittente, puoi chiedere al tuo sviluppatore di inserirli nel DNS del dominio:

Ecco un video tutorial per autenticare il mittente con Smshosting:

Come creare un MITTENTE email a prova di spam [TUTORIAL]

Come creare un mittente email autenticato? In questo video tutorial ti mostriamo come inserire i record DNS per autenticare il mittente e migliorare la consegna delle tue email.


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6. Evita le parole rischiose

Non esistono parole chiave magiche per migliorare la deliverability delle tue email, però ci sono delle parole rischiose, da evitare nelle tue email, soprattutto nell'oggetto:

  • gratis
  • promo
  • miglior prezzo
  • milione
  • acquista
  • 100%
  • avviso
  • conto
  • budget
  • certificato
  • debito
  • download
  • prezzo
  • perfetto
  • opportunità
  • problema

Il 47% degli utenti apre le email basandosi sull'oggetto. > Ecco 8 consigli per scrivere un oggetto mail efficace ed aumentare il tasso di apertura del tuo email marketing.


7. Non ingannare!

Come dicevamo all'inizio, i client di posta elettronica sono sempre più evoluti. Ciò che poteva essere efficace vent'anni fa, oggi non lo è più. Il concetto che sta alla base di tutto è sempre quello di inviare contenuti interessanti e non ingannare gli utenti.

Ecco alcune pratiche da evitare assolutamente quando fai email marketing - pena danni permanenti per la tua deliverability:

  • inserimento di caratteri insoliti o casuali nell'oggetto o nel corpo dell'email come "Gratis. pr.z.gg.!"
  • iniziare l'oggetto dell'email con "Re:" o "Fwd" per suggerire una comunicazione in corso con chi invia l'email (che invece non è così)
  • utilizzo di informazioni fuorvianti, per esempio nell'oggetto "Hai vinto!", mentre nel corpo dell'email viene spiegato come partecipare al conocorso
  • nascondere un messaggio di testo in un'immagine per ingannare i filtri anti spam

Ecco un esempio di email finita in spam proprio a causa dell'oggetto 👇 come_non_finire_nello_spam_oggetto_email


8. Invia un messaggio o serie di benvenuto

Uno degli errori che molti fanno è non inviare subito un'email di benvenuto quando gli utenti lasciano i propri dati. Una buona piattaforma ti deve dare la possibilità di creare form di raccolta contatti con invio automatico di email (e/o SMS) quando si iscrive un nuovo contatto.

Per esempio, con Smshosting puoi impostare che quando l'utente compie una specifica azione venga inviata in automatico un'email transazionale o un flusso di email, SMS e WhatsApp: flusso_email_marketing L'email di benvenuto è importante per vari motivi (dare un feedback all'utente dell'avvenuta iscrizione, guidarlo e stimolarlo ad interessarsi di più al tuo brand...) tra cui anche aiutarti a non finire in SPAM. Sì, certo, perché se non ti fai sentire per un mese, la prima volta che invii l'email il destinatario si potrebbe anche essere dimenticato di essersi volontariamente iscritto alle tue newsletter e segnalarti come SPAM.

Sempre per questo motivo, cerca di essere costante nell'inviare newsletter: meglio un'email al giorno, che una ogni due mesi. Devi abituare gli utenti a leggere le tue email, solo così manterrai alto il tasso di apertura e - soprattutto - eviterai di venir etichettato come SPAM.


9. Gestione delle immagini

Ok, sicuramente un'email deve essere accattivante, esteticamente bella, con immagini ad una buona risoluzione e di effetto. Presta però attenzione ad alcune specifiche che possono contribuire ad ❌ evitare la fatidica cartella SPAM:

  • cerca di tenere il peso delle immagini attorno ai 50 KB
  • controlla la dimensione delle immagini, non devono essere troppo grandi (peseranno troppo), nè esageratamente piccole (risulteranno sgranate)
  • se usi GIF animate, non inserirne più di una e controlla che non pesino troppo
  • mantieni un rapporto complessivo nell'email di 30% immagini e 70% testo, perché troppe immagini possono essere viste come spam da vari client di posta.

💡 Consiglio: in Smshosting trovi tantissimi newsletter template pronti per essere utilizzati. Parti da lì e invia email da effetto woow!

email_marketing_template

10. Testa la tua deliverability

Un modo semplice e a costo 0 per testare la capacità di consegna delle tue email? Fai dei test!

  • Crea una lista contatti di prova, in cui inserire le email di colleghi, parenti o amici (avvisali che riceveranno i tuoi test 😉)
  • Oppure crea degli account nei vari client di posta (Gmail, Yahoo!, Libero etc.)

Ora invia la tua campagna di prova e verifica se le email sono state recapitate correttamente nei diversi provider. Se noti un problema di email deliverability (le email finiscono nella casella di posta indesiderata), verifica che gli altri 9 punti di questo articolo siano stati rispettati 😊

Il problema persiste? Contatta la tua piattaforma di email marketing.
Contatti di Smshosting:
📧 assistenza@smshosting.it
📞 tel. 0437 30419
💬 chat online

Una delle feature da tenere in considerazione quando scegli un email marketing software è proprio la possibilità di ricevere assistenza gratuita, anche telefonica. Come vedi è sempre molto utile!


Ed ora tocca a te!

Chiudiamo con due regole fondamentali nell'email marketing:

  • se decidi di acquistare elenchi email, nessun Email Service Provider potrà risolvere i tuoi problemi di deliverability
  • email fantastiche, super accattivanti, non generano conversioni se finiscono nella posta indesiderata.

Quindi davvero, presta cura ed attenzione a quanto scritto in questo articolo. E se hai qualche dubbio o domanda sulle campagne che invii con Smshosting, non esitare a contattarci 😉 📞 0437 30419
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